Enrico Paglia (Mantova 1834-1889) nasce da umile famiglia di artigiani. A 12 anni è iscritto al Seminario dove completerà gli studi; avrà come insegnante don Enrico Tazzoli e nel 1855 prenderà i voti come alternativa alla carriera militare nell'esercito austriaco. Abbandona Mantova durante la II Guerra d'indipendenza per insegnare nei territori liberati (Reggiolo, Milano, Asola, Codogno). Torna a Mantova nel 1866, dove dapprima vince il concorso da maestro (1867) e poi da direttore delle Scuole elementari (1874). Tra i principali esponenti del pensiero positivista, prosegue la sua attività di studioso e scienziato dal taglio didattico fino alla morte a 55 anni di età. Vasta la sua bibliografia di studi scientifici di agronomia e archeologia. L'erbario Paglia è stato concepito come corredo alla pubblicazione Delle erbe nocive ed utili spontanee dei prati mantovani, del 1872, e inizialmente esposto presso l’Ufficio del Comizio Agrario di Mantova. Passato dalla famiglia Rimini alla famiglia Norsa, l'erbario è stata ritrovato durante il trasferimento della biblioteca Umberto Norsa dalla casa in via Massari alla Comunale Teresiana, nel 2012.
L’erbarietto si presenta su fogli di cartoncino leggero di colore lilla di formato 45,8 x 33,7 cm e consta di 100 specie di cui le prime 55 sono definite ”dannose od inutili“ e le successive 45 ”utili“. Lo stato di conservazione degli esemplari erborizzati è incredibilmente buono, considerato il fatto che è rimasto depositato e abbandonato per diversi anni.
L'erbario raccolto dal Paglia rappresentava le specie maggiormente rappresentative dei prati del mantovano e l’erbario costituiva uno strumento didattico finalizzato a far conoscere concretamente le diverse erbe e le loro proprietà nei foraggi prativi destinati agli erbivori domestici; una rara fotografia dei prati di un tempo, profondamente diversi da quelli di oggi.